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PUGNI: esce oggi “Spigoli”, il nuovo singolo. Una canzone che parla d’amore, o meglio del tentativo di amarsi.

Pugni_spigoli

PUGNI

Spigoli

Il nuovo singolo in uscita il 12 aprile con distribuzione Believe

Ascoltalo qui: https://bfan.link/pugni-spigoli

cover Spigoli – artwork di Alice Bazzini

Pugni – foto di Giulia Bartolini

Una canzone che parla di amore, o perlomeno del tentativo di amarsi, raccontandolo in tutte le sue inevitabili sfaccettature: a volte sereno e a volte disperato, a volte dolce e a volte tagliente e spaventoso.

Spigoli è il nuovo singolo di PUGNI, distribuito da Believe Music Italia, in uscita oggi venerdì 12 aprile e seconda anticipazione del disco d’esordio in uscita nel 2024.

Ascoltalo qui: https://bfan.link/pugni-spigoli

Dopo la disarmante sincerità del brano d’esordio Orchestra di silenzi, che si scaglia contro i danni della cultura patriarcale, PUGNI torna con una canzone che parla di amore, ma lo fa a modo suo.

La scrittura del cantautore toscano di base a Torino Lorenzo Pagni, di giorno psicologo e di notte artista, non si ferma mai infatti a una visione superficiale, ma scava sempre in profondità e nella complessità dei legami umani, mettendosi a nudo con rara onestà e introspettività.

Nei suoni e nelle parole di Spigoli riecheggia, come spesso accade, nella musica di PUGNI, il mare: immagini di barche e reti si cullano su sonorità solide ma morbide, intrise di una materialità legnosa, a tratti analogica. I protagonisti del pezzo sono in balía dei loro sentimenti e, come naufraghi, affrontano le tempeste dell’amore e della relazione in tutte le loro sfumature.

Stavo attraversando un periodo difficile in una relazione molto importante. Racconta Pugni. Un momento in cui le reciproche parti oscure stavano venendo a galla, fino a rendere impossibile l’incastro dei diversi pezzi. C’è sempre il rischio di farsi del male con le parti più spigolose delle nostra personalità: nessuno spigolo può essere veramente smussato a certi livelli di profondità. Non resta che ribaltarli, trasformare gli spigoli in angoli, in cantucci caldi dove nascondersi insieme.

La canzone si muove come una marea: da una quiete e dolcezza iniziali, l’intensità e la tensione aumentano gradualmente fino a esplodere in un finale tempestoso, sporco e liberatorio, una sorta di orgasmo emotivo in cui si fondono eros e thanatos per poi chiudersi in un abbraccio finale, una carezza che porta con sé la consapevolezza del distacco imminente.

Spigoli racconta con efficacia e raffinatezza sonora, andando oltre il velo dell’apparenza, un sentimento che è come un diamante: prezioso e meraviglioso, ma anche tagliente e indomito. Il segreto sta nell’accettarne la natura e nel lavorare per attenuarne – appunto – gli spigoli.

 

BIO

Lorenzo Pagni, in arte Pugni, nasce nel 1993 a Pisa, sulle sponde di un fiume, e cresce navigando sulle sue acque. Di giorno fa lo psicologo, di notte scrive canzoni.

Si avvicina alla musica fin da piccolo attraverso i dischi del padre, comincia a suonare la batteria e poi la chitarra. Al tempo stesso, diventa un campione di canottaggio, rappresentando anche l’Italia ai campionati europei e mondiali. Ogni giorno passa ore seduto in silenzio, sorretto dall’acqua e circondato dagli alberi dell’Arno, ripetendo e affinando lo stesso gesto milioni di volte. Ed è così che arriva a comprendere quella musica di cui si era innamorato: scandendola nel ritmo cadenzato dalle remate. Dai 16 anni inizia a esibirsi nei locali e poi a scrivere canzoni, che per anni però restano nascoste in camera sua. Comincia a lavorare nei locali notturni come barman, musicista e dj e recupera – forse pure troppo – la mondanità e il divertimento perso durante un’adolescenza guidata dal senso del dovere.

Ogni tanto canta qualche canzone inedita, ma di quelle che non parlano di lui, di quelle scritte col freno a mano, che non impegnano troppo. Nel 2018 entra nella band Scarlett con cui inizia a suonare in giro per l’Italia, con qualche uscita in Francia e Olanda. Con loro produce qualche brano, che farà poi uscire col nome di Pugni una volta sciolto il gruppo.

Nel 2020 saluta il mare e i pescatori per spostarsi sulle sponde di nuovi fiumi, a Torino. È qua che inizia a esprimersi per quello che è: il remo si trasforma definitivamente in una chitarra e la fatica fisica in quella necessaria per la conoscenza dell’animo umano. Ma la sua città natale gli dà ancora qualcosa. l’incontro con Danny Bronzini (Jovanotti, Willie Peyote, Venerus), suo concittadino trasferitosi anche lui a Torino, è determinante nel suo percorso di crescita artistica e nell’adozione di una visione matura del processo creativo. Danny, così come Kendo – produttore torinese con cui Pugni scrive e produce in grande sinergia – gli offrono nuovi stimoli che lo portano a liberarsi dalle proprie rigidità e avviare un processo di ricerca tutt’ora in corso. Processo che si mescola profondamente alla sua attività di psicologo: dopo la laurea inizia a lavorare in una clinica psichiatrica, dove ascolta storie di vita al limite del credibile. La complessità delle persone che incontra gli fornisce il materiale emotivo per scrivere, che diventa non solo una necessità espressiva, ma un vero e proprio strumento terapeutico con cui poter esorcizzare il dolore. Pugni ha selezionato 8 delle canzoni che ha scritto negli ultimi anni e le ha raccolte nel suo primo album in uscita nel 2024 con distribuzione Believe Music Italia e il supporto manageriale di Costello’s Records. Il 5 marzo è uscito il primo singolo, Orchestra di silenzi, mentre il secondo, Spigoli, esce il 12 aprile.

Crediti Spigoli

Testo di Lorenzo Pagni

Musica di Lorenzo Pagni e Nicola Meloni

Prodotto da Lorenzo Pagni, Danny Bronzini e Kendo

Mix: Peppe Petrelli

Master: Giovanni Versari

Basso in “Plutone” di Lorenzo Remo Ascani

Basso di Luca Romeo

Batteria di Lillo Dadone

Chitarre di Lorenzo Pagni, Danny Bronzini e Luca De Maria

Piano e synth di Nicola Meloni

 

Crediti foto

ad: Lorenzo Pagni, Alice Bazzini

ph: Giulia Bartolini

styling: Rebecca Pessina

Testo

Ti conosco come la mia pelle
Nel senso che la schiena non la vedo
Vorrei morderti quando ti perdo
Ma finisco a massaggiarti con i denti
Questo amore è così complesso
Tanto che fa musica d’insieme
Tu, bambina, madre e sconosciuta
Sei lo specchio dei miei fantasmi
Se ci pensi gli spigoli
Al contrario sono angoli
Dove possiamo nasconderci
Nasconderci
Se ci pensi gli scivoli
Al contrario sono angoli
Ma noi sappiamo confonderli
Giocandoci
Faccio una fitta rete di amicizie
Facciamo finta mi renda felice
Talmente stretta che non riesco a uscire
Fuori di casa senza respirare
Tu mi ritiri come un pescatore
Sulla tua barca ma senza remare
Come un naufrago mi asciugo al Sole
E mi riposo nelle tue pupille
Se ci pensi gli spigoli
Al contrario sono angoli
Dove possiamo nasconderci
Nasconderci
Se ci pensi gli scivoli
Al contrario sono angoli
Ma noi sappiamo confonderli
Giocandoci
Chiuditi dentro di me
E non uscire più
Posso farti caldo
Chiuditi dentro di me
E non aprire più
Butta via la chiave
Se poi andrai via.