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Presentato oggi CO-VISION, il progetto europeo guidato da Videocittà che utilizza l’arte digitale per raccontare le trasformazioni del patrimonio naturale europeo.

Videocittà è il capofila del progetto CO-VISION:

un progetto creativo e partecipativo che racconta il patrimonio naturale europeo attraverso l’Arte Digitale

 

E presenta l’opera multidisciplinare “Pinus Pinea AV Talk”

 

l’opera sarà presentata in occasione di Videocittà 2025 dal 3 al 6 luglio al Gazometro di Roma per poi prendere vita in un archivio digitale europeo che verrà presentato nel 2026

GUARDA IL TRAILER DI CO-VISION

 

 

Frame di Pinus Pinea A/V talk – progetto artistico di Videocittà – (c) Lorenza Liguori

Frame di Pinus Pinea A/V talk – progetto artistico di Videocittà – (c) Lorenza Liguori

Frame di Pinus Pinea A/V talk – progetto artistico di Videocittà – (c) Lorenza Liguori

Il Pinus Pinea a Roma

 

Videocittà – il Festival della Visione e della Cultura Digitale, ideato da Francesco Rutelli nel 2018, è il capofila di CO-VISION, un progetto internazionale di cooperazione su larga scala, co-finanziato dalla Commissione Europea in ambito del programma Europa Creativa, che attraverso l’arte digitale dà voce alle emergenze ambientali del nostro tempo.

Il progetto CO-VISION è stato ideato da Francesco Dobrovich, Head of Creativity, e guidato da Guido Pietro Airoldi, Project Leader, responsabile del coordinamento generale del partenariato.

Guidato dal festival Videocittà (Italia) come project leader, il progetto coinvolge otto partner artistici da tutta Europa: l’Athens Digital Arts Festival (Grecia), il festival Eufònic (Spagna), la Fondazione Transilvania Trust (Romania), il festival KIKK (Belgio), l’organizzazione LAB852 (Croazia), i Rencontres Audiovisuelles (Francia), il festival Signal (Repubblica Ceca), e quattro partner tecnici  l’Istituto Europeo di Design (Italia), Mapa das Ideias (Portogallo), l’Università NTNU (Norvegia) e l’Università XAMK (Finlandia).

Installazioni audiovisive, video mapping, sculture interattive e performance, offriranno una narrazione contemporanea del patrimonio naturale europeo in continua evoluzione. Un racconto immersivo e tangibile che mette in dialogo cittadini, esperti e artisti per costruire una narrazione condivisa e accessibile a tutti.

L’erosione delle coste dell’Alta Francia, la scomparsa imminente del pino domestico dal paesaggio romano, l’estinzione di rapaci, coleotteri colorati e pesci dall’Amazzonia Morava, la foresta pluviale più grande d’Europa, il fenomeno della proliferazione delle meduse in Grecia, le specie protette del Fiume Somes in Romania minacciate dal cambiamento climatico, il raro fenomeno delle Island-Trapped-Waves in Croazia, l’importanza della Strudiella devonica, il più antico fossile di insetto conosciuto sulla Terra, l’interazione tra specie autoctone e la specie invasive nel Delta dell’Ebro in Spagna, e tanto altro.

Un progetto ambizioso che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla fragilità, l’importanza e la bellezza della natura del territorio europeo, troppo spesso minacciata da inquinamento e scelte poco lungimiranti dell’uomo. L’arte diventa così un potente strumento di educazione ambientale che incoraggia una riflessione più profonda sul delicato equilibrio tra vita umana e non umana e su come vivere in armonia con il mondo che ci circonda.

Esplorando il legame tra arte, scienza e territorio attraverso un processo creativo e partecipativo che coinvolge artisti, esperti e cittadini in un dialogo interdisciplinare, il progetto mira a creare nuove consapevolezze nello spettatore sottolineando l’importanza della biodiversità e il ruolo fondamentale di alcune specie a rischio nell’ecosistema.

Co-vision punta a lasciare un’impronta concreta: preservare la memoria collettiva del patrimonio naturale europeo attraverso un archivio di opere digitali accessibile a tutti – cittadini, stakeholder e istituzioni – a partire dal 2026. Una finestra virtuale per documentare lo stato attuale dei paesaggi e della fauna locale, una testimonianza storica della trasformazione dell’ambiente e delle sue fragilità: un’eredità culturale pensata soprattutto per le generazioni future.

Il percorso è iniziato nel 2024 con i Local Debates, cicli di incontri che hanno favorito il confronto tra comunità locali e creativi, permettendo di mappare il patrimonio naturale locale e le sfide ambientali dei territori coinvolti. Da questo scambio creativo tra artisti e cittadini sono nate nuove idee e approcci che, sotto forma di opere d’arte, nei prossimi mesi, saranno condivise con il pubblico.

 

I PARTNER DI CO-VISION E LE OPERE

 

Videocittà, capofila del progetto, ha scelto come soggetto artistico il Pinus pinea, il classico pino da pinolo, icona del paesaggio mediterraneo e testimone silenzioso della storia di Roma, oggi minacciato da cocciniglie, funghi e insetti e a rischio di scomparsa. La ricerca artistica, guidata dalla curatrice Anna Lea Antolini, coinvolge Simone Arcagni, professore allo IULM di Milano, Lorenza Liguori, visual artist, Vincenzo Pizzi, sound designer, Delfina Stella, danzatrice e pedagoga, culminerà in un AV Talk, un’installazione audio e video con testo letterario in un ambiente immersivo, organico e digitale, realizzata in dialogo con la Tenuta Presidenziale di Castelporziano, una delle sedi della Presidenza della Repubblica.

 

L’Athens Digital Arts Festival (Grecia) da sempre attento alla creatività digitale e all’uso di tecnologie innovative come l’AR e la VR, punta lo sguardo sul fenomeno della proliferazione delle meduse come conseguenza degli squilibri oceanici. “Medusa Valley”, sarà il nome dell’installazione immersiva realizzata dall’artista digitale Yiannis Kranidiotis insieme alla gente del posto, trasformando la plastica riciclata in grandi meduse luminose sensibili al tocco. Attraverso una serie di laboratori, i partecipanti daranno vita a queste creature utilizzando la tecnologia Arduino, i LED e i sensori. Un’opera che mette in luce la fragile bellezza della vita marina, sensibilizzando al contempo sull’inquinamento da plastica dei mari e sull’urgente necessità di pratiche sostenibili.

 

Il festival Eufònic (Catalogna, Spagna) dedicato alle arti sonore, visive e performative digitali ha esplorato il paesaggio del Delta dell’Ebre con le sue specie autoctone raccogliendo le prospettive – a volte allineate, a volte in contrasto – di scienziati, agricoltori, pescatori, turisti e organizzatori culturali. Queste storie e intuizioni raccolte sono alla base dell’opera finale creata dagli artisti Carlos Martorell, Jaume Vidal Lauren Moffatt: un’installazione fisico-digitale che fonde il tangibile con il virtuale, offrendo un’esperienza immersiva che riflette sulla biodiversità e sulla natura in continuo mutamento del paesaggio, a volte in modo sottile, a volte con scatti improvvisi.

 

Il festival di arte digitale KIKK (Namur, Belgio), che indaga l’intersezione tra arte, scienza e tecnologia, affronta la biodiversità nel tempo, concentrandosi sui fiumi Sambre e Mosa e su Strudiella devonica, uno dei più antichi fossili di insetto conosciuti al mondo. Il progetto, realizzato da Marco Barotti e Robertina Šebjanič è “Fossilized Futures: Insect Symphonies Across Time”: un’installazione audiovisiva immersiva con paesaggi scultorei cinetici e un paesaggio sonoro multicanale. Sviluppata in collaborazione con il Choeur de Chambre de Namur, fonde musica, ricerca scientifica e composizioni generate dall’intelligenza artificiale. Intrecciando antichi ecosistemi, paesaggi fluviali attuali e futuri speculativi, l’opera esplora il tempo profondo e il flusso della vita attraverso le epoche. Invita il pubblico a riflettere sulla coesistenza tra le specie, aumentando la consapevolezza ecologica e reimmaginando l’interconnessione della vita umana e non umana.

 

LAB852 (Croazia) specializzato in progetti che combinano patrimonio culturale e arte contemporanea, esplora il fenomeno delle Island-Trapped-Waves osservato nella remota isola di Lastovo, che determina il meccanismo di trasporto verticale dei nutrienti dalle profondità marine alla superficie. Il progressivo riscaldamento del mare può influenzare anche questo fenomeno di grande importanza per la conservazione della biodiversità sottomarina. Da qui parte la ricerca della oceanografa Zrinka Ljubešić che sarà trasformata in un’installazione audiovisiva e una performance dalle artiste Francisca Rocha Gonçalves e Ivan Marušić Klif.

 

L’associazione Rencontres Audiovisuelles (Francia), che organizza il pionieristico Video Mapping Festival, pone l’accento sull’erosione delle magnifiche scogliere nella Baia della Somme, che aumenta di circa 30 cm ogni annodovuta ai frequenti temporali mettendo in pericolo l’equilibrio dell’ecosistema. Per sensibilizzare sugli effetti e sui rischi di questo paesaggio naturale ormai urbanizzato, due artisti visivi, Anna Bacheva e Ludovic Burczykowski, un fotografo Carl Cordonnier e una sound designer Géraldine Kwik,  lavorano per creare un tour di video mapping sul lungomare di Mers-les-Bains e sulle torri dell’acqua a Le Crotoy e Yvrencheux.

 

Il festival di arte digitale Signal (Repubblica Ceca), con un forte impegno verso la sostenibilità ambientale, approfondisce il patrimonio naturale dell’”Amazzonia Morava”, la foresta pluviale più grande d’Europa, dove confluiscono i fiumi Morava e Dyie, in cui trovano rifugio molte specie in via di estinzione. Riconoscendone l’importanza ecologica e la vulnerabilità, un team di artisti cechi, slovacchi e ucraini guidati da Marie Tučková, David Přílučík, Selmeci Kocka Jusko e Katarina Gryvul sta creando un’opera d’arte multimediale su larga scala. Attraverso visite in loco e l’impegno della comunità, il gruppo sta creando un’esperienza audiovisiva, arricchita da oggetti fisici, per sostenere la conservazione di questo paesaggio unico. 

La Fondazione Transilvania Trust (Romania), impegnata nella tutela del patrimonio culturale, si concentra sul valore del paesaggio e delle specie protette del fiume Somes, come parte fondamentale del patrimonio naturale locale, mettendo in luce i rischi che corre a causa del cambiamento climatico. Attraverso le storie e le leggende narrate dagli anziani del posto, il progetto esplorerà il legame della comunità con la natura, dando forma a una prospettiva condivisa. Il lavoro di co-creazione tra gli abitanti del posto, il biologo Zoltan D. Szabo e gli artisti Diana Drăgan-Chirilă, Csongor G. Szigeti, Daria Langa daranno vita a diverse installazioni artistiche distribuite sul territorio che mostreranno il ricco patrimonio naturale, attraverso sculture, proiezioni, light design e audio racconti.

Il supporto tecnologico è curato dall’università della Norvegia NTNU che svilupperà soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la digitalizzazione dei contenuti dell’archivio digitale, garantendo che le opere e le informazioni siano preservate e fruibili in modo innovativo e duraturo. 

L’Università di scienze applicate della Finlandia sud-orientale Xamk si è occupata di definire le Green Guidelines per orientare il lavoro dei partner nel rispetto dei principi di sostenibilità, attenzione all’ambiente, economia circolare e promozione del patrimonio culturale.

L’Istituto Europeo di Design (IED) svilupperà le Blueprints in due output complementari: un report critico-analitico che fornirà la base concettuale e metodologica, e una rappresentazione visiva per un impatto comunicativo immediato. Infine Mapa das Ideias (Portogallo), punto di riferimento per pratiche di co-creazione e innovazione culturale, si occuperà di delineare le Guideline for Creative Exchange, definendo le modalità del processo partecipativo nei local debate, garantendo uno scambio paritario e stimolante tra i partecipanti di tutti i progetti artistici.

 

 

Info:

https://linktr.ee/covision.eu

https://www.linkedin.com/company/covisioneurope/

https://www.instagram.com/covision.eu