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MASSIMO ZAMBONI: esce oggi GLI ALTRI E IL MARE, secondo estratto dal nuovo disco LA MIA PATRIA ATTUALE. Online il video

MASSIMO ZAMBONI

Escono il 3 dicembre il brano e il video

GLI ALTRI E IL MARE

secondo estratto dal nuovo album 

LA MIA PATRIA ATTUALE

fuori il 21 gennaio per Universal Music Italia

ASCOLTA IL BRANO

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(cover_Gli altri e il mare)

(Massimo Zamboni – foto di Giacomo Rosato)

“Troppe sponde per un unico mare che dovrebbe mediare tra le tante terre bagnate. Mare nostro e di tutti gli altri, mediano di nome, raramente di ruolo. È difficile accettare di condividere una divinità. Ma ogni viaggio verso l’Italia è costretto ad affrontare le sue coste. Lì si gioca il futuro di un Paese che si pretende a nord e si protende invece nella direzione opposta, sconfessando le proprie origini e fortune, sentendosi altro e superiore a ciò che quotidianamente accade nelle acque. Uno sguardo indifferente – più spesso ostile – alle disgrazie altrui pare essere l’antidoto per scongiurare di subire un destino altrettanto sfavorevole È la nostra indifferenza a creare la differenza.” (Massimo Zamboni)

Esce il 3 dicembre il brano Gli altri e il mare di Massimo Zamboni, secondo estratto dal suo prossimo album La mia Patria attuale, fuori il 21 gennaio 2022 per Universal Music Italia. Lo stesso giorno, sul canale youtube di Zamboni, sarà online il video girato da Piergiorgio Casotti.

Dopo il primo singolo Canto degli sciagurati, la nuova canzone di Massimo è una ballata amara tutta giocata sugli arpeggi di chitarra acustica di Alessandro “Asso” Stefana, storico chitarrista di Vinicio Capossela, e le percussioni delicate di Simone Beneventi, cui si uniscono Cristiano Roversi e Erik Montanari. Un ulteriore tassello del nuovo percorso artistico di Zamboni che mette da parte la chitarra per utilizzare la voce come strumento, focalizzandosi su una dimensione più cantautorale.

Gli altri e il mare è una canzone poetica e politica che diventa invocazione a una divinità da venerare e da maledire al tempo stesso, una risorsa che viene rinnegata, un orizzonte che preferiamo rimuovere: il mar Mediterraneo, foriero di storia e bellezza ma anche di morte e disperazione. “Ci si inginocchia alla potenza delle sue onde affidando loro speranze, visioni, chiedendo consolazioni. L’indicibile bellezza delle marine mediterranee, quella luce incomparabile, la sua storia che nessuno altro può vantare; tutto questo non basta a lenire le sofferenze che in quelle acque si consumano e spengono, e parrebbe impossibile non accettare di avere un destino in comune, non sentire la divinità antichissima che ci lega”.

Una dicotomia messa in scena nel video diretto da Piergiorgio Casotti, già dietro la macchina da presa de La macchia mongolica e del precedente video Canto degli sciagurati. Un video che è un gioco di specchi, un’illusione, un luogo onirico in cui è “impossibile stabilire un al di qua e un al di là, un dove, un quando”. È lì che Zamboni cammina immerso nei propri pensieri, in una spiaggia del sud Italia in cui l’aria e la salsedine resuscitano i corpi, la bellezza incantata della natura evoca fantasmi e la risacca marina ci consegna all’inquietudine di questi tempi.

Il video è stato girato nel Comune di Melpignano, in Salento “che ci ha accolto con ospitalità e amicizia, dimostrando ancora una volta il proprio carattere straordinario. L’indifferenza non è mai di casa da quelle parti, e proprio da esempi come Melpignano può ripartire un’idea di Italia che ci faccia ritrovare – finalmente – il pieno significato di sentirci cittadini.”

GLI ALTRI E IL MARE

Credits

Regia e montaggio: Piergiorgio Casotti
Aiuto regia: Fiammetta Pisani
Sceneggiatura: Piergiorgio Casotti 
Fotografie di scena: Giacomo Rosato  

La canzone Gli altri e il mare è stata registrata e mixata da Alessandro “Asso” Stefana.
Mastering a cura di Giovanni Versari.
Musica e testo: Massimo Zamboni

Massimo Zamboni con Alessandro Asso Stefana, Cristiano Roversi, Erik Montanari, Simone Beneventi

Testo

Marine di indicibile bellezza, e volti tesi
l’incomparabile splendore della luce, negli occhi amari
tramonti che non bastano a spegnere la sete
albe che non si possono eguagliare.

Cubi di case bianche inchiodate al sole
spacchi spazzature e morte portate dalle ondate
provvidenze secolari pazienze sfiducie millenarie
e dall’imbrunire il prevalere dei maschi
il loro dominare

Dio è carne e latte per alcuni, un viaggio per milioni
è acqua e pane sconosciuti, un giardino di limoni
è frutta e grano, un sonno meridiano
un margine di gioia da traversare, mare sovrano

Cuore mio
c’è qualcosa che mi placa in queste onde
dove senti i gabbiani urlare
dove senti i cani urlare

Cuore mio
c’è qualcosa che mi opprime in queste onde
dove senti le voci urlare
dove senti i cani urlare

Mare nostro e di tutti gli altri il mare
mare nostro e di tutti gli altri il mare

Info

Booking & Management: Luca Zannotti, Musiche Metropolitane
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