GIORGIO POI
Esce oggi
SCHEGGE
IL NUOVO ALBUM
PER BOMBA DISCHI / SONY MUSIC
Ascolta Schegge qui: https://
ONLINE ALLE 14 IL VIDEO DEL SINGOLO
LES JEUX SONT FAITS
Guarda il video qui: https://youtu.be/
cover Schegge – artwork di Gio Pastori
Giorgio Poi (c) Ilaria Magliocchetti Lombi
Cosa accade dopo un’esplosione? Schegge, scintille, pezzi sparsi che cercano un senso nel caos. L’energia si disperde, le particelle si separano, poi qualcosa di nuovo prende forma. È il principio del Big Bang: dalla frattura nasce l’armonia, dopo la rottura tutto tenderà a ricomporsi.
Così si muove Schegge, l’atteso quarto album di Giorgio Poi, in uscita oggi 2 maggio in cd, vinile e su tutte le piattaforme musicali per Bomba Dischi/Sony Music: una nuova storia musicale fatta di frammenti lanciati in traiettorie inedite.
Ascoltalo qui: https://giorgiopoi.lnk.
L’album è accompagnato dal video del singolo Les jeux sont faits, online dalle 14 di oggi e diretto da Gaspard Millet: un viaggio tra le strade di Parigi che restituisce una narrazione sospesa di un luogo o di un amore esploso troppo in fretta.
Guardalo qui: https://youtu.be/
Nato da una fase di trasformazione profonda, Schegge raccoglie scintille di vita e sentimenti in collisione traducendoli in un suono stratificato e in una narrazione poetica e visionaria.
Schegge esce a tre anni di distanza da Gommapiuma, Giorgio lo ha scritto tra dicembre 2022 e ottobre 2024 e registrato nel suo studio a Roma – la sua città, dove è tornato a vivere dopo 17 anni di assenza – ed è il manifesto della sua sensibilità artistica, un album in cui ha suonato tutti gli strumenti e di cui ha curato ogni dettaglio sonoro con l’amichevole supervisione di Laurent Brancowitz dei Phoenix, punta di diamante del panorama francese degli ultimi decenni e da anni profondamente affascinati dalla musica del cantautore romano.
Se i suoi esordi lo avevano imposto come una delle voci più originali della scena contemporanea, Schegge è il disco che lo consacra definitivamente, con una scrittura che si fa ancora più nitida e cinematografica. Un album che accende la luce “nel buio più cocciuto” e riflette nuove esplorazioni e consapevolezze. Nove brani che sono istantanee precise, piccoli quadri surreali e poetici, punteggiati da ironia e freddure fulminanti. Un viaggio attraverso scenari dal realismo magico, con dettagli che sembrano rubati a un sogno a occhi aperti, trasformando l’instabilità in movimento, la ricerca in libertà: “Mi piace sentirmi esploso, sprigionato, sparato via insieme a tutto e a tutti – racconta l’artista romano – una scheggia fra altre infinite schegge”.
Anticipato dai brani Uomini contro insetti, Giochi di Gambe Schegge oscilla tra melodie che risuonano in testa fin dal primo ascolto, delicate ballad, sonorità ricercate e quell’inconfondibile sensibilità che ha reso Giorgio Poi uno dei cantautori più apprezzati della scena italiana dentro e fuori dai nostri confini.
L’album è il frutto di un periodo di grande ispirazione che ha rafforzato ulteriormente il legame dell’artista con la musica, compagna di lunghe passeggiate nella Città Eterna. Un rapporto nutrito da ascolti intensi e variegati, tra musica strumentale, ambient, classica e colonne sonore, che arricchiscono di spunti e suggestioni quell’incredibile connubio fra tradizione italiana e influenze internazionali che rappresenta la cifra stilistica di Giorgio Poi sin dal suo esordio nel 2017 con Fa niente.
Un album che si muove tra esplosioni e sospensioni, suoni avvolgenti e immagini delicate, che si intrecciano a frasi affilate. Le parole raccontano storie di attese e distanze, di scelte inevitabili e ritorni impossibili. Ci sono amori che nascono da pochi sguardi e si riconoscono in un mondo che non gli appartiene, cieli bucati da sputi e fortune che si rivelano solo nei dettagli più inaspettati.
Tra ironia e malinconia, il candore di immagini quotidiane spesso si incrina, rivelando ciò che si nasconde sotto la superficie, come uno strato di vernice troppo sottile per nascondere le macchie su una parete, o cancellarne l’anima di amianto.
Giorgio Poi presenterà il disco dal vivo con un tour europeo che partirà il 9 maggio da Berlino (la data è stata spostata dal Lark al più capiente Lido) e toccherà Bruxelles (Pilar) l’11, Parigi (La Bellevilloise) (SOLD OUT) il 12, Londra (O2 Academy Islington), il 13 maggio e Lugano (CH) (Auditorium Stelio Molo – RSI) il 15 maggio .
Il tour italiano inizierà il 24 maggio al MI AMI di Milano e arriverà il 1 giugno a Rovereto (Tn) per il Poplar al Mart, il 6 giugno a Lucca per il WØM Festival, il 13 giugno a Roma al Forte Antenne (SOLD OUT) il 14 giugno ad Arsita (TE) per il Dlen Dlen Festival, il 15 giugno a Caserta al Parco Maria Carolina, il 22 giugno a Ivrea (TO) per Apolide Festival, il 04 luglio a Soliera (MO) per Arti Vive, il 09 luglio ad Arezzo per Men/Go Music Fest, il 12 luglio a Centobuchi (AP) per il Cassandra Fest, il 18 luglio a Sarroch (CA) per Sa Rock, il 24 luglio a Corigliano d’Otranto (Le) per il SEI Festival, il 1° agosto a Mogliano Veneto (TV) al Summer Nite Love Festival, il 13 agosto a Lamezia terme (CZ) per il Color Fest, il 29 agosto a Cuneo al NUoVO Festival, il 12 settembre a Roma per Spring Attitude Festival, 13 settembre a Bologna per GoGoBo. Entrambi i tour sono organizzati da DNA concerti.
Ad accompagnarlo sul palco, come sempre, Matteo Domenichelli al basso, Francesco Aprili alla batteria, Benjamin Ventura alle tastiere.
Un ritorno sul palco molto atteso, dopo i successi e i riconoscimenti internazionali raccolti in questi anni: dalle aperture delle date dei Phoenix a Milano, Parigi e negli Stati Uniti, fino al mini tour asiatico che lo ha portato ad esibirsi a Pechino, Tianjin e Hong Kong, passando per Città del Messico, dove ha aperto le date del musicista León Larregui, storico leader degli Zoè. Esperienze che hanno alimentato il linguaggio musicale di Giorgio Poi, sempre in equilibrio tra l’Italia e il mondo.
SCHEDA DISCO
Il disco si apre con Giochi di gambe, un brano che racchiude in sé il senso dell’intero percorso creativo del disco: frammenti di pensieri e sensazioni che si intrecciano in un flusso continuo. Il testo evoca la ricerca di un equilibrio tra il desiderio di appartenere e la necessità di perdersi, tra la leggerezza delle piccole cose e il peso dei cambiamenti. “Non voglio niente di speciale, niente da rincorrere o evitare”, mentre l’eco del passato si mescola a un presente in continuo mutamento. Musicalmente, il brano si apre con la chitarra e la voce di Giorgio Poi per poi aprirsi in un ritornello dal ritmo in levare e un giro di basso magnetico e affascinante.
Caratterizzato da una melodia dal sapore spiccatamente internazionale, voci sintetiche e battiti di mani, Nelle tue piscine esplora il contrasto tra sicurezza e ignoto, raccontando la necessità di abbandonare il conforto di acque tiepide e calme per affrontare i pericoli del mare aperto, metafora di una relazione e, più in generale, della vita. “In certe acque si può solo annegare, lo so” è il punto di partenza di una riflessione sulla forza di quelle voci sincere che, anche senza volerlo, ci tengono a galla.
Uomini contro insetti è una composizione senza ritornello, un susseguirsi di immagini e riflessioni che spaziano dall’ambiente al turismo, dall’amore alla religione. Una ballad elegante e senza tempo ispirata al Wall of Sound di Phil Spector, dove synth, chitarra, basso e batteria creano un arrangiamento morbido e sospeso con un glockenspiel che interviene a tratti, quasi come un’eco delicata che ritorna ciclicamente. Prendendo in prestito il titolo da un saggio contenuto nell’”Elogio dell’ozio” di Bertrand Russel, Giorgio Poi tratteggia un collage poetico in cui vacanze patinate si sovrappongono a scenari di distruzione, tra bombe sugli alveari e cieli bucati da sputi. “Dove tu non sei tu e io non sono io” disegna un mondo alienante e iperreale.
Un malinconico synth che sembra provenire dalle colonne sonore di Morricone e Trovajoli guida l’andamento di Non c’è vita sopra i 3000 kelvin, un brano scritto a partire da un groove di batteria che si insinua tra luci e ombre delle relazioni, esplorando la natura dei grandi amori incompleti, quelli che restano sospesi tra passione e impossibilità. “Grandi amori fatti di pochi sguardi, per riconoscersi come due intrusi in un mondo d’altri”, un’intensa riflessione sul desiderio e sulla distanza, dove il battito del cuore diventa una verità che non si può ignorare.
In Les jeux sont faits, il tempo delle scelte è compiuto: salire o scendere, lasciare o prendere, senza possibilità di ritorno. Una canzone che, a partire dal titolo in francese, racchiude in modo marcato le influenze French touch, abbinate al gusto per la melodia tipico di Giorgio Poi e a un arrangiamento volutamente essenziale. “Le nostre storie sono piccole e alcune stelle nel cielo non esistono più” è la consapevolezza di chi si accorge che certe cose finiscono ancora prima di rendersene conto.
Come d’abitudine per Giorgio Poi, la title-track Schegge è l’unico brano strumentale, in cui una semplice melodia di sintetizzatore scorre morbidamente su un giro armonico di pianoforte, rassicurante e al contempo ricco di piccole insidie, modulazioni improvvise e passeggere, brevi deviazioni. Un’eco sognante e malinconica, un’immagine evocativa nel cuore del disco, che racchiude in sé il concetto di frammento musicale.
Introdotta da accordi dal sapore jazz, Tutta la terra finisce in mare nasce da una suggestione che aveva accompagnato l’artista per anni, fino a trovare la sua forma definitiva in Schegge con un ritornello travolgente che accende la luce “nel buio più cocciuto”, sorvolando una terra che si sgretola e ci porta via con sé nella sua corsa verso il mare.
Un aggettivo, un verbo, una parola è la grammatica di un addio, dove ogni strumento e la voce di Giorgio Poi rappresentano la punteggiatura di una canzone scritta nell’attimo esatto in cui l’addio si compie, tra ricordi di capelli sfogliati come pagine e un domani che arriva inesorabile. “Scrivimi, qualcosa arriverà” le parole che introducono un brano dall’equilibrio armonico molto preciso e a suo modo inusuale, in una richiesta sospesa tra speranza e accettazione.
A chiudere l’album tra le onde di un sogno è Delle barche e i transatlantici, una riflessione onirica tra salti mortali che fanno paura e “biscotti della fortuna che dicono sempre la verità”. Un brano trainato da un riff di chitarra delicato e impalpabile a cui si intreccia la linea di un basso che sembra fatto di gomma, e le atmosfere ambient di un sintetizzatore Moog, a tratteggiare con grazia immagini evocative che raccontano il desiderio di trovare “un’altra America” e nuovi orizzonti.
TRACKLIST
1. Giochi di gambe
2. Nelle tue piscine
3. Uomini contro insetti
4. Non c’è vita sopra i 3000 kelvin
5. Les jeux sont faits
6. Schegge
7. Tutta la terra finisce in mare
8. Un aggettivo, un verbo, una parola
9. Delle barche e i transatlantici
CREDITI SCHEGGE
Scritto, composto e prodotto da Giorgio Poi con l’amichevole supervisione di Laurent Brancowitz.
Mix e Master Andrea Suriani
Artwork di Gio Pastori
Progetto Grafico di Davide Rossi Doria
Foto di Ilaria Magliocchetti Lombi
CREDITI VIDEO LES JEUX SONT FAITS
Director: Gaspard Millet
Actress: Sawsan Abes
DOP: Thomas Cazottes
Colorist: Audrey Samson
Production: Latitude films
Unit Location manager: Patrice François and Matteo @matteoow24
Rent camera
Stylist: lyssia slimani
Special thanks to A.P.C for the clothes
BIO
Cantautore, polistrumentista, produttore e compositore con alle spalle un’incessante attività dal vivo e proficue collaborazioni con artisti nella scena italiana e internazionale, Giorgio Poi pubblica nel 2017 “Fa Niente” (Bomba Dischi/Universal) dopo aver vissuto per diversi anni tra Londra e Berlino. Il disco viene accolto con grande favore da pubblico e critica, nel 2018 Giorgio partecipa al festival Eurosonic a Groningen e parte subito dopo per un mini-tour europeo.
I Phoenix si innamorano della sua musica e lo invitano ad aprire i loro concerti a Milano, Parigi, Lione e negli USA. Sempre nei primi mesi del 2018 Giorgio si dedica alla produzione artistica del disco d’esordio di Francesco De Leo (Bomba Dischi). In parallelo nascono le proficue collaborazioni con Frah Quintale per il brano “Missili”, prodotto da Takagi e Ketra (Undamento, Bomba Dischi, Pltnm Squad), Carl Brave per il brano “Camel Blu” contenuto all’interno del disco “Notti Brave”. Giorgio partecipa inoltre alla lavorazione del nuovo album di Calcutta “Evergreen” suonando le chitarre nel disco ed esibendosi dal vivo assieme al cantautore di Latina nelle due date evento allo Stadio di Latina e all’Arena di Verona. Nel 2019 pubblica il secondo album “Smog” e parte con la sua band per un fortunato tour in tutta Italia che registra numerosi sold out.
Sempre nel 2019 firma per Luca Carboni il brano “Prima di partire” contenuto nel disco del cantautore bolognese “Sputnik”. Inoltre collabora con Franco126 ai dischi “Stanza Singola” (2019) e “Multisala” (2021) suonando la chitarra e il basso. Dopo aver firmato la colonna sonora originale di Summertime (Netflix), torna nell’autunno 2021 con “I Pomeriggi”, singolo che segna il ritorno sulle scene e “Giorni Felici” scritto ispirandosi all’omonimo libro della fumettista Zuzu, che per l’occasione ha anche curato la copertina ufficiale del brano. L’ultimo album è Gommapiuma, uscito a dicembre 2021 per Bomba Dischi in licenza Island Records/Universal Music Italia. Nel 2022 collabora con il duo francese Rob & Jack Lahana per il singolo “Haute saison”, con la partecipazione di Gordon Tracks (alias Thomas Mars, frontman dei Phoenix), il videoclip del brano vede il debutto alla regia dell’attrice Natalie Portman.
Nel 2023 coproduce il disco “Relax” di Calcutta, pubblica inoltre il brano “Chromosomic Avenue” in collaborazione con León Larregui e apre i suoi concerti a Città del Messico. Sempre nel 2023 si esibisce due volte a Parigi: al Le Trabendo per il Fiore Verde Festival e al Louvre per il Cinéma Paradiso Louvre Festival. Nel 2024 esce “Tic Tac” in collaborazione con il cantante svizzero Muddy Monk e, sempre nello stesso anno, si imbarca in un tour asiatico, esibendosi presso l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, l’Università Nankai di Tianjin e l’Y Theatre di Hong Kong.