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Dal 25 al 27 ottobre Giorgina Pi in Prima nazionale al Romaeuropa con “Roberto Zucco”di Bernard-Marie Koltès|Teatro Vascello

Prima Nazionale

Coproduzione REF
In corealizzazione con Fabbrica dell’Attore

Giorgina Pi
Bluemotion
Bernard-Marie Koltès

Roberto Zucco

Teatro Vascello


25 – 27 ottobre 2024

 

 

ROBERTO ZUCCO foto ©Greta de Lazzaris

 

 

I percorsi dedicati al teatro italiano del Romaeuropa Festival proseguono dal 25 al 27 ottobre con “Roberto Zucco”, prima nazionale della nuova produzione di Giorgina Pi e del suo collettivo Bluemotion tratto dall’omonima opera di Bernard-Maria Koltèsin scena al Teatro Vascello per una co-realizzazione con La Fabbrica dell’Attore

 

Dopo la frequentazione dei testi di Kae Tempest o Caryl Churchill, passando per il Pilade di Pasolini fino a LEMNOS, opera di connessioni poetiche dal Filottete di Sofocle, Giorgina Pi – artista residente al Teatro Nazionale di Genova (produttore dello spettacolo insieme a Teatro Metastasio di Prato e Romaeuropa) –  sceglie di rivolgersi a “Roberto Zucco” di Koltès per mettere in scena la storia ispirata alle vicende realmente accadute di Roberto Succo, efferato assassino originario di Mestre, evaso in Francia che balzò agli onori della cronaca nera negli anni Ottanta. In un momento storico come quello attuale, la regista afferma insieme al suo gruppo creativo\collettivo Bluemotion (con un cast di attori composto da Valentino ManniasAndrea ArgentieriFlavia BakiuMonica DemuruGaia InsengaGiampiero JudicaDimitrios PapavasilìuAurora PeresAlessandro RiceciKevin Manuel RubinoAlexia Sarantopoulou) una precisa visione militante affrontando un testo che racconta la diffusione veloce e inarrestabile della violenza, in particolare quella di classe, quella domestica e – ultima ma non per importanza – quella verso le donne.

 

Nel suo ultimo anno di vita (tra il 1988 e il 1989), Koltès quarantunenne, benché soffrisse per le conseguenze dell’AIDS, scrisse Roberto Zucco che venne pubblicato postumo e presentato, prima in lingua tedesca alla Schaubühne di Berlino nell’aprile del 1990 da Peter Stein (con gli attori Max Tidof e Dorte Lyssewski), poi in versione radiodramma, nel giugno dello stesso anno, da France-Culture nella rielaborazione di Catherine Lemire.

 

Pubblicato postumo, il testo si potrebbe definire come un testamento spirituale, di visione poetica sulla marginalità e il concetto di violenza che stava maturando all’alba degli Novanta. 15 quadri compongono una carrellata di personaggi e luoghi che ricordano quelli di Jean Genet, una sorta di montaggio cinematografico, «veloce perché nella sua vita il tempo stava scadendo e nella scrittura questo si sente». L’opera maturò in modo del tutto casuale: un giorno Koltès vide sulle pareti della metropolitana di Parigi il volto di un giovane parricida\matricida e pluriomicida, Roberto Succo, di origini italiane, che era fuggito durante una licenza universitaria dal manicomio criminale in cui era recluso ed era ricomparso in Francia compiendo efferate atrocità. Catturato dalla Polizia del Veneto, era poi riuscito ad evadere di nuovo prima di finire definitivamente in carcere e suicidarsi qualche giorno dopo, all’età di ventisei anni. Nella rielaborazione drammaturgica del fatto di cronaca il protagonista si deve liberare di coloro che lo amano al punto da impedirgli di avanzare verso il sole, quasi un Icaro moderno alla ricerca dell’ignoto. Zucco coniuga la vita nella morte e viceversa sospinto dall’inquietante ansia di voler superare sempre nuove frontiere, Come un malato inguaribile, terminale. Il linguaggio del dramma è freddo, essenziale. I dialoghi tracciano brevi scene, quasi brandelli di un discorso interrotto da una furia esistenziale. 

 

Roberto Zucco fu presentato per la prima volta in Italia nel 1992, dallo Stabile di Genova nella versione a cura di Marco Sciaccaluga. Nel cast, tra gli altri: Franco Branciaroli, Anna Bonaiuto, Sara Bertelà, Bruna Rossi e Ugo Maria Morosi.

 

La messa in scena 2024, a cura di Giorgina Pi, torna a rappresentarne tutta l’irrequieta potenza e attualità.

 

 

 

Dopo il debutto al Romaeuropa Festival 2024 “Roberto Zucco” sarà in scena a

 

 

 

Genova – Teatro Gustavo Modena – dal 30 ottobre al 10 novembre;

 

Milano – Elfo Puccini – dal 12 al 17 novembre;

 

Prato – Fabbricone – dal 21 al 24 novembre

 

 

 

Crediti

 

Roberto Zucco

 

di Bernard-Marie Koltès

 

Traduzione Francesco Bergamasco

 

Un progetto Bluemotion

 

Adattamento, regia, scene e video Giorgina Pi

 

Interpreti: Valentino Mannias e Andrea Argentieri, Flavia Bakiu, Monica Demuru, Gaia Insenga, Giampiero Judica, Dimitrios Papavasilìu, Aurora Peres, Alessandro Riceci, Kevin Manuel Rubino, Alexia Sarantopoulou

 

Costumi Sandra Cardini e Gianluca Falaschi

 

Colonna sonora originale Valerio Vigliar

 

Ambiente sonoro Collettivo Angelo Mai

 

Luci Andrea Gallo

 

Cura del suono: Cristiano De Fabritiis

 

Assistente alla regia Michael Ferretti

 

Assistente ai costumi Anna Varaldo

 

Produzione Teatro Nazionale di Genova, Teatro Metastasio di Prato e RomaEuropa Festival

 

in collaborazione con Angelo Mai, AMAT, Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Olinda

 

Cast tecnico: direttore di scena Salvatore Arena; attrezzista Erika Sambiase; fonico Stefano Gualtieri