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BABELNOVA ORCHESTRA: escono oggi AMA LA TIERRA e SAFI SAFI, i singoli che anticipano l’album in uscita a maggio

BabelNova Orchestra

Escono oggi

Ama la Tierra e Safi Safi

Ascoltali qui:

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BabelNova Orchestra ©Giovanni Canitano

 

cover Ama la Tierra di Lorena Spurio

cover Safi Safi di Lorena Spurio

Dopo il prestigioso debutto sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo, nella serata dei duetti con Dargen D’amico in un omaggio al Maestro Morricone, la BabelNova Orchestra è pronta per il suo esordio discografico.

Escono oggi venerdì 19 aprile Ama la Tierra Safi Safi, primi due brani che anticipano Magma l’album in uscita a maggio prodotto da Pino Pecorelli e co-prodotto da Emanuele Bultrini e Duilio Galioto.

Ascolta Ama la Tierrahttps://bfan.link/ama-la-tierra

Ascolta Safi Safihttps://bfan.link/safi-safi

Eredi di una delle più affascinanti e pionieristiche storie della musica world (e non solo) in Italia degli ultimi 20 anni, quando i musicisti di BabelNova mettono insieme le proprie radici e le trasformano in musica vengono fuori brani potenti come Ama la Tierrauna scrittura corale in cui gli strumenti e le sonorità del sub Sahara si incontrano con l’afrobeat, i codici musicali della disco music degli anni ’70 e la lingua spagnola. Un brano che riempie il dancefloor e allo stesso tempo non smette di ragionare sul nostro tempo: un invito a risvegliare le coscienze per immaginare un futuro più sostenibile e un’esortazione a prendersi cura di un mondo schiacciato tra guerre e cataclismi causati dall’uomo in cui ancora una volta il destino è nelle nostre mani.

Il brano Safi Safi, cantato in arabo, è invece una storia d’amore in cui l’uomo, addolorato per un amore non corrisposto, chiede alla sua amata di mettere fine alle sue sofferenze e di andare incontro ai suoi sentimenti. In un vorticoso incedere ritmico i ritmi percussivi Nord africani gli strumenti del Medio Oriente si mischiano alle sonorità elettroniche della gloriosa drum machine Roland 808 e alla strumentazione della musica da ballo dell’Occidente.

Con Ama la Tierra e Safi Safi  BabelNova Orchestra traccia la traiettoria di quello che sarà il sound dell’album: un magma sonoro espressione di un’assoluta libertà musicale che guarda a nuove direzioni artistiche e include sonorità più funk e pop, mantenendo sempre solida l’ispirazione world.

CREDITI

Ama la Tierra

Testo di Carlos Paz

Musica di Emanuele Bultrini, Pino Pecorelli, Ziad Trabelsi

Etichetta Maladisco / Ipe Ipe Music

Safi  Safi

Testo di Ziad Trabelsi

Musica di Ziad Trabelsi, Emanuele Bultrini, Pino Pecorelli

Etichetta Maladisco / Ipe Ipe Music

BIO

Una Babele contemporanea che non teme il caos generato dalla pluralità di linguaggi ma trova nella Musica la lingua madre che celebra la molteplicità di suoni dal Mondo.

BabelNova Orchestra è un progetto nuovo, nella forma e nello spirito, che segue la strada di una delle più affascinanti e pionieristiche storie della musica world (e non solo) in Italia degli ultimi 20 anni, in grado di attraversare l’opera come il cinema, il teatro musicale e la musica classica: l’Orchestra di Piazza Vittorio, ideata e creata nel 2002 da Mario Tronco e Agostino Ferrente in seno all’Associazione Apollo 11 e sostenuta, nel periodo più recente, dalla Fondazione Cultura e Arte.

Guidata dal contrabbassista Pino Pecorelli, BabelNova Orchestra è una formazione di 12 musicisti provenienti da tutto il mondo che, alla decisione di Mario Tronco di intraprendere un proprio percorso artistico autonomo e dopo la scomparsa del Maestro Leandro Piccioni, ha scelto di dedicarsi a un distintivo percorso di ricerca di nuovi linguaggi musicali. Un gruppo che si evolve verso la forma più collettivistica dell’ensemble a discapito della dimensione gerarchica dell’orchestra. Con l’inserimento in organico di alcuni musicisti più giovani, di seconda generazione, anche l’espressione musicale si apre con assoluta libertà verso nuove direzioni, includendo sonorità più funk e urban ma mantenendo solida l’ispirazione worldpop mediterraneo, reminiscenze sufi, fiati jazz, chitarre rockeggianti, accenni di cumbia, esplosioni mariachi, ritmi dub costituiscono un esaltante vortice generato dall’incontro fra lo scirocco e il meltemi, l’hurricane e lo zephiros.

Dal 2002 a oggi il mondo è decisamente cambiato e, se un tempo le migrazioni verso il nostro Paese erano una realtà in divenire, oggi l’Italia è compiutamente una società multietnica. E i musicisti arrivati più di 20 anni fa, ormai completamente inseriti nel tessuto culturale italiano, si reinterpretano e rileggono questo diverso magma culturale in cui la musica è cambiata ma soprattutto è mutata la relazione fra le sonorità dei loro paesi d’origine e l’attuale scena italiana.

Rimane ferma l’altissima qualità dei musicisti, forti di una storia ventennale fatta di condivisione di esperienze artistiche che li hanno portati a calcare i palchi di mezzo mondo, ospiti delle più prestigiose istituzioni culturali internazionali e protagonisti dei festival e delle stagioni più innovative e ricercate. A partire, naturalmente, da Pino Pecorelli, musicista che nel corso della propria carriera ha spaziato dal cinema al teatro, collaborando con artisti come Mario Martone, Avion Travel, Matthew Herbert, per citarne soltanto alcuni. Il cantante, musicista e compositore tunisino Ziad Trabelsi, anch’egli con una importante carriera alle spalle fra collaborazioni artistiche, progetti inediti ed esperienze come direttore artistico, su tutte quella di Almar’à – L’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo prodotta da Fabbrica Europa. Il musicista e cantante ecuadoregno Carlos Paz, partito, giovanissimo, dallo studio della tradizione andina per arrivare a un’intensa attività di diffusione, fra l’Austria e l’Italia, della musica sudamericana; e uno fra i migliori interpreti del canto sufi, il tunisino Houcine Ataa, di formazione accademica, studioso di canto andaluso e figlio di un intellettuale e poeta sufi. Il batterista, percussionista e cantante cubano Ernesto Lopez, cresciuto in una grande famiglia di musicisti, ha cominciato a suonare fin da piccolo con alcune delle orchestre più famose dell’isola per poi collaborare in Italia con artiste e artisti del calibro di Laura PausiniBiagio AntonacciFrancesca MichielinEnrico Rava.

Da ambiti musicali eterogenei (world, jazz, rock) proviene il chitarrista e autore di colonne sonore per il cinema e il teatro Emanuele Bultrini, membro fondatore de La Batteria, con all’attivo collaborazioni diverse, da Colle der Fomento a Alex Infascelli. Artista di lungo corso è anche il sassofonista, compositore e produttore Peppe D’Argenzio, fra i padri fondatori nel 1980 degli Avion Travel, con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2000, oltre alle composizioni di musiche per il cinema e il teatro al fianco di artisti del calibro di Lina Wertmuller, Enzo Moscato, Iaia Forte e molti altri. Ci sono poi il batterista Davide Savarese che, oltre ad essere componente stabile della band di Motta, è abituato a esplorare i generi più disparati e a frequentare musicisti abbastanza distanti fra loro, da Margherita Vicario al rapper americano Skyzoo, passando per Tullio De Piscopo e Whitemary. Il polistrumentista e arrangiatore Duilio Galioto, nonché tastierista per Daniele Silvestri: un altro artista che lungo la sua carriera ha intrecciato il suo percorso con i più autorevoli rappresentanti del pop e della musica d’autore italiana, fra tutti Max Gazzè, Giovanni Truppi, Manuel Agnelli, Paola Turci, Marina Rei. E ancora: l’argentino Raul Scebba, percussionista sinfonico specializzato anche in ritmi e strumenti afro-cubani, già componente dei Tamburi del Vesuvio e con collaborazioni dal vivo e in studio, fra gli altri, con Fiorella Mannoia, Javier Girotto, Aires Tango. Il trombettista peruviano Roman Villanueva, che ha collaborato con Eva Ayllon e Jerry Rivera ed è stato componente di diverse orchestre Jazz del Sud America, con cui si è esibito in tournée per anni. Infine, il più giovane Simone Ndiaye, polistrumentista romano di origini senegalesi, diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia, capace di frequentare agilmente i territori musicali più disparati, dalla fusion al metal.

Il 9 febbraio 2024 la BabelNova Orchestra ha debuttato sul prestigioso palco della 74° edizione del Festival di Sanremo con Dargen D’Amico, in occasione della serata dei duetti, con un omaggio alla musica del grande Ennio Morricone.